Le numerose zone boschive della Ciociaria ed il clima favorevole a questo tipo di terra favoriscono la nascita di numerose qualità di funghi.
I rinomati porcini, molto profumati e gustosi, trovano spesso spazio nei numerosi ristoranti tipici e nelle tavole domestiche. Vengono preparati nelle modalità tradizionali, come salsa sulle pappardelle all'uovo o sulla carne di vitello.
Largo consumo trovano anche i caratteristici "chiodini" o "famigliole", funghi molto comuni che possono trovarsi nei pioppeti lungo i corsi d'acqua. Non sono un prodotto pregiato, ma serviti come antipasti o come contorni possono rivelarsi molto stuzzicanti.vengono spesso usati per accompagnare i secondi. Basta rosolare i chiodini in padella con olio, aglio e un pizzico di peperoncino, e servirli tiepidi con le salsicce o altre carni di maiale. Simili e sempre molto reperibili sono i "galletti" piccoli funghi dalla cupola schiacciata che si trovano sotto le querce.
Troviamo poi i prataioli, che crescono in montagna o sui pascoli dei bovini, molto usati per condire le polentate nei mesi freddi.
Ovviamente tutti questi funghi posso essere conservati a lungo con il metodo sotto olio e sotto aceto.
Mi raccomando: quando acquistate i funghi siate prudenti, affidatevi a prodotti da banco certificati o a raccoglitori esperti.
Abbinamento vini:
- Per i porcini, in caso di cottura veloce usate un Cabernet bianco DOC di Atina, in caso di cottura prolungata uno spumantino millesimato.
- Per i chiodini usate un vino non troppo aromatico come il "Passerina" IGT o comunque un vino che non copra il sapore.
- Per i prataioli, soprattutto con la polenta, usate un vino rosso come il "Cesanese del Piglio" DOG del 2010.
di Angelo Cervi
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